Sacratissimo Cuore di Gesù
Lo Spirito Santo rivela il mistero
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Mt 11,25-30
Fin da bambino mi ha sempre stupito il fatto che i partecipanti alla santa messa, in particolare a quella dei giorni feriali, fossero per la maggior parte persone semplici e di modesta cultura. Abitavo alle Sieci, un paesotto vicino a Firenze, uno di quelli in cui ci si conosce tutti; e mi stupiva il fatto che le persone più in vista, i sapienti del paese, non andassero mai in chiesa, nemmeno per fare – come si usava dire – una visitina e dire una preghiera. Ci sarebbe stato da pensare che la fede fosse roba per i sempliciotti che credono a tutto, se non fosse stato per il fatto che mia madre, che, come maestra del paese, delle persone in vista faceva parte, alla santa messa ci andava e mi diceva sempre di andarci. Così, da giovane, quando dall’altare sentivo proclamare che le verità del vangelo erano rivelate ai piccoli, ho sempre ritenuto che in questa rivelazione ci fosse una profonda verità, quasi un mistero. Poi, con il passare degli anni, quando la mia fede si era fatta più matura, ho cominciato a rendermi conto che addentrarsi nelle verità del vangelo, come ci chiede Gesù, è possibile solo se ci avviciniamo ad ascoltare quel continuo dialogo di amore, di pensieri e di preghiera tra lui e il Padre, la trasmissione del uale è assicurata dallo Spirito Santo. È lo Spirito Santo il veicolo e il motore di tutto, colui che da sempre illumina i semplici nella comprensione delle Scritture e rivela la verità su Gesù di Nazaret.
Gesù, durante la sua vita terrena, e lo Spirito Santo, in questo tempo della chiesa, non solo ci rivelano il mistero delle cose di Dio, ma ci aprono anche le braccia per consolarci quando siamo «stanchi e oppressi». E la consolazione non consiste nell’eliminare le cause della fatica e dell’oppressione, ma nello spiegarne il motivo e il valore, e di come tutto questo faccia parte del grande progetto della redenzione del mondo. Per capire queste cose, però, non dobbiamo fare appello alla nostra capacità di comprenderle, ma alla mitezza e all’umiltà. L’umiltà per renderci conto che il mistero nel quale siamo inseriti è infinitamente più grande di noi, e la mitezza per non
aggredirlo soltanto con l’intelligenza e la sapienza, ma per avvicinarsi a esso con timore e rispetto, togliendoci le scarpe, come Mosè di fronte al roveto ardente. Questo lo hanno ben capito quelle vecchiette che incontro la mattina alla santa messa.