ITFS183

XXVIII settimana del Tempo Ordinario – Domenica

Ricordiamoci di Gesù Cristo

Ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io annuncio nel mio Vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore. Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Questa parola è degna di fede: Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. 2Tm 2,8-13

Ricordo ancora oggi quando, una ventina d’anni fa, avevamo meditato questo brano della lettera di Paolo a Timoteo, intorno a questo tavolo, durante una delle nostre preghiere del mattino. Avevamo detto: “Il vero modello di riferimento per essere testimone del Vangelo è Gesù Cristo. Se il suo trionfo è passato attraverso sofferenze ed umiliazioni, così dovrà essere anche per noi: «Se moriamo con lui, con lui anche vivremo». La resurrezione, il Regno ed anche la gloria eterna saranno nostri se anche noi soffriremo una parte di ciò che ha sofferto il Maestro”.

“È l’unica strada?” rispose uno di voi, Gianfilippo, mi sembra di ricordare. “È la strada maestra!” …. “Ma non potremmo passare per qualche viottolo di campagna, un po’ meno rischioso? …. “Certo che si può. Però – dice oggi Paolo – vorrebbe dire rinnegare Cristo, ed anche lui ci rinnegherà perché non potrebbe confermare il nostro modo di vivere la fede” … “Allora vorrà dire che non saremo salvati? … “Questo no, perché – dice sempre Paolo – «lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso». Egli rimane sempre il Signore della misericordia”. “Ecco questo è il viottolo che piace a me: salvarsi impegnandosi il giusto … Praticamente è come facciamo a scuola: non importa mica prendere 10 per essere promossi, basta il 6”…. “È vero, e ti garantisco che anch’io, quando ero giovane, ero bravo ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Comunque riparliamone tra vent’anni” … “Va bene, io sono d’accordo. Ma perché non ne possiamo parlare ora?” … “Vedi, Gianfilippo, tu ora sei giovane” E sorridendo aggiunsi: “Comunque è un difetto che passa con il tempo”. Poi ripresi: “Alla tua età, buona parte del mondo è ancora da conoscere. È giusto che tu pensi al tuo futuro, al tuo progetto di vita e a prepararti per realizzarlo. Quando arriverai a cinquant’anni ti sarà più facile renderti conto che solo Gesù Cristo ha capito tutto del mondo, della vita, della storia e del piano di Salvezza del Padre. È lui la verità. Quando questo ti sarà più chiaro, potrai rivedere anche i progetti di vita, e seguire il Signore con più fedeltà. È dopo averlo seguito per anni ci si rende conto che dobbiamo anche noi vivere qualcosa delle sue esperienze, comprese le sofferenze e le umiliazioni. Allora diventiamo testimoni credibili del Vangelo, ci conformiamo sempre più a lui e non lo rinneghiamo più con il nostro modo di vivere”. Tuttavia, qualunque sia il nostro cammino cristiano, la sua misericordia non verrà mai meno: «se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso».

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