XV settimana del Tempo Ordinario – Mercoledì
Il vangelo rivelato ai piccoli
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». Mt 11,25-27
Quando Gesù saliva sul monte a pregare, nessuno saprà mai quale sia stato il suo dialogo con il Padre, se non lo Spirito Santo che certamente ne è stato il tramite, come lo è da sempre nella Trinità. Riteniamo che abbiano parlato dei misteri della creazione e del regno dei cieli, del destino ultimo dell’uomo, della necessità della croce, della risurrezione, della scelta degli apostoli, dell’invio dello Spirito Santo e del tempo della chiesa. Sono tutti argomenti dei quali troviamo traccia nei vangeli, e sono le stesse «cose» rivelate ai piccoli e nascoste ai sapienti e agli intelligenti, delle quali parla il vangelo di oggi. Se ci chiediamo perché «queste cose» sono rivelate solo ai piccoli e agli ultimi, il vangelo oggi risponde: «Perché così ha deciso» il Padre.
È una risposta che noi accettiamo, ma allora la domanda è: perché al Padre è piaciuto rivelare queste cose solo ai piccoli? Pensiamo che non esista altra risposta se non questa: perché i piccoli hanno l’umiltà di accostarsi al vangelo mettendosi in ascolto e aspettando che lo Spirito Santo, che prima è stato l’intermediario tra Gesù e il Padre e successivamente ha illuminato gli autori di quei testi sacri, illumini anche loro nella comprensione della Parola rivelata. Il vangelo infatti, come del resto tutte le Sacre Scritture, è solo il messaggio della parola di Dio che giunge a noi, ma questa è molto più grande, più completa e più profonda. I testi sacri sono come il latte in polvere che, per ritornare a essere latte bevibile e prezioso alimento per l’uomo, ha bisogno che gli venga restituita l’acqua che aveva all’inizio. Così è per le Scritture, le quali, per ritornare a essere parola di Dio rivelata, hanno bisogno che venga loro restituita la vita dei personaggi che l’hanno vissuta: Abramo, Mosè, Maria, Gesù Cristo, Pietro, Paolo. Questo processo di rivivificazione dei testi sacri può avvenire solo nei piccoli, che hanno l’umiltà di mettersi in ascolto e di attendere con pazienza che lo Spirito Santo venga loro a spiegarli. I sapienti e gli intelligenti, invece, per capire fanno leva sulla loro cultura e sulla capacità razionale e hanno fretta di comprendere. Non sanno ascoltare, e nemmeno affidarsi solo alla capacità che ha lo Spirito Santo di spiegare «queste cose» nel silenzio.