ITFL039

10 gennaio

Alzarsi e annunciare

Gesù… con la potenza dello Spirito… di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Lc 4,14-22

Siamo nella sinagoga di Nazaret, frequentata, il giorno di sabato in particolare, da anziani, sacerdoti, dottori della legge e tutta la nobiltà della religione ebraica. Gesù ha da poco ricevuto

il battesimo da parte di Giovanni Battista, lo Spirito Santo è disceso su di lui e poi lo ha condotto nel deserto, dove, per quaranta giorni è stato tentato dal diavolo (Lc 4,1-12). Dopo aver superato le tentazioni della gloria, della potenza e della ricchezza, è pronto per iniziare la sua missione terrena, e oggi entra in scena nella sinagoga della sua città. 

Mentre tutti sono seduti in attesa che venga proclamata la parola di Dio, Gesù, mosso dallo Spirito Santo, si alza a leggere. Uno dei presenti, mosso dallo stesso Spirito, gli dà il «rotolo del profeta Isaia». Gesù lo scorre velocemente con gli occhi e trova il passo che ufficialmente lo consacra come il Cristo, l’atteso da sempre: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore». Poi annuncia personalmente l’investitura di quel momento: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Dopo questo incipit sembrerebbe che la sua missione fosse destinata a essere tutta in discesa, ma non sarà così. I presenti, infatti, denunciano subito il motivo

principale per cui egli sarà sempre osteggiato: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Non accettano la sua divinità nella normalità. 

Tuttavia Gesù, oggi, ci dona una grande testimonianza: il coraggio apostolico di alzarsi e di parlare nel nome di Dio. È lo spirito profetico che la chiesa, con gli ultimi pontefici, ha ritrovato e del quale l’umanità ha assoluto bisogno. Aiuta anche noi, Signore, ad alzarci per proclamare la nostra fede e per affermare i valori cristiani.

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